LA Rieducazione Posturale

La rieducazione posturale è un’insieme di metodiche che si rivolge soprattutto a quelli che vengono definiti disordini posturali come scoliosi e ipercifosi. La sua validità ha un alto riscontro anche nei dolori alla colonna (mal di schiena e mal di collo).

La rieducazione posturale è utile in diverse situazioni cliniche e ha come obiettivi principali quello di lavorare sugli accorciamenti muscolari e sulla percezione  corporea, due elementi molto importanti che spesso sono alterati nelle situazioni dolorose.

Parlando di rieducazione posturale non c’è un consenso uniforme, nel senso che è un termine usato in modo differente a seconda del professionista. In fisioterapia quando c’è una richiesta di questo tipo, si pensa immediatamente al metodo Mézières, che è un po’ il metodo capostipite di tutti i tipi di rieducazione posturale.

Françoise Mézières è stata una fisioterapista francese che ha sviluppato i suoi concetti a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso, iniziando a parlare di catene muscolari e dando il via ad un metodo di lavoro innovativo (per l’epoca) in cui tutto il corpo era coinvolto e non solamente il distretto doloroso.

A partire poi dalla Mézières si sono sviluppati un gran numero di metodi, con concetti che si distinguono tra loro, ma con principi molto simili: solo per citare, la Rieducazione Posturale Globale, il metodo Raggi, la Ricostruzione Posturale.

Le catene muscolari, uno dei cardini della rieducazione, è un modo di vedere il funzionamento dei muscoli, che non si attivano isolatamente, bensì in gruppo e quindi possono essere considerati un po’ come le tegole di un tetto che si ricoprono le une sulle altre.

La vita quotidiana, i traumi, le emozioni hanno un impatto su questi muscoli, rendendoli tendenzialmente più rigidi e corti, con la conseguenza che ci si espone maggiormente a problematiche di tipo doloroso.

Oltre all’aspetto anatomico, va considerato che anche il sistema nervoso centrale tende a riorganizzarsi, cercando nuove vie di compensazione, nuove vie di movimento, nel momento in cui una parte del corpo si trova maggiormente limitata a causa degli accorciamenti suddetti.

È a questo livello che interviene la rieducazione posturale: attraverso quelle che sono definite posture, attraverso un uso consapevole e mirato della respirazione, si portano le catene muscolari in allungamento, migliorando la loro lunghezza e nello stesso tempo restituendo nuove risorse al sistema nervoso, in quanto il miglioramento della percezione corporea, in particolare nei distretti coinvolti dal dolore, portano ad un miglioramento nel dolore e nella funzionalità.

La rieducazione posturale è utile in molte situazioni cliniche, soprattutto quelle dolorose, che insorgono spontaneamente, non in seguito a traumi, come cervicalgia, lombalgia, sciatalgia, brachialgia.

Inoltre essa trova applicazione anche nelle situazioni non dolorose della colonna vertebrale, quali la scoliosi o l’ipercifosi in cui il problema è maggiormente di tipo estetico e funzionale, poiché solitamente queste non sono accompagnate da dolore.

La rieducazione posturale è un ottimo metodo di fisioterapia, in cui rispetto ad altre tecniche “passive”, il ruolo del paziente è fondamentale, perché egli è il motore del trattamento; senza la sua collaborazione e attenzione non è possibile raggiungere obiettivi soddisfacenti.

Il Team

Paolo Galimberti

Contattaci ora